La Curia esoneri Bergoglio e richiami Ratzinger in panchina

Diciamoci la verità, Bergoglio come Papa non deve essere un granché. Non che non mi piaccia quel che dice, anzi. Sono spesso d’accordo con lui. Mai stato tanto d’accordo con un Papa in vita mia. Quindi, dovrei affermare che lui è il miglior Papa che si sia mai visto, ma questo non farebbe che peggiorare la sua situazione, visto che io non sono credente.

Che fatica diventare Papa

Se ci fate caso, quelli che più citano Papa Francesco sono di sinistra, spesso estrema, spessissimo atei, mentre a molti cattolici – anche se non lo direbbero mai apertamente – sta un po’ sulle scatole. La cosa, però, non stupisce.

Pensate a tutta la fatica che uno deve fare per diventare Pontefice: servire messa da chierichetto, frequentare il seminario, leggere libri noiosissimi, quasi tutti in latino, sfuggire alla pedofilia, rinunciare a tutti i piaceri più peccaminosi (in particolare a donne o altri uomini, a seconda delle inclinazioni personali), celebrare messa in chiese frequentate da sparuti gruppetti di vecchiette, mostrarsi contrito alle esequie di persone sconosciute, magari sapendo che si tratta di noti criminali, oppure andarsene in culo al mondo a fare il missionario, a meno che non si intenda fare carriera nel Clero sostenendo anche posizioni un po’ antiquate che, in realtà, non si condivide, riuscire a diventare cardinale, con un po’ di fortuna e astuzia, e riuscire a sembrare così innocuo agli altri, e simpatico allo Spirito Santo, da essere considerato l’unico adatto per essere eletto Papa, quando quelli che aspiravano al Soglio si siano azzoppati vicendevolmente.

Quelli che più citano Papa Francesco sono di sinistra, spesso atei, mentre a tanti cattolici sta un po’ sulle scatole

Dopo tutta questa fatica, e decenni di astinenza sessuale, uno potrebbe abitare nello splendido e gigantesco Palazzo Apostolico, invece Bergoglio ha scelto, primo Pontefice dal 1870, cioè da quando il Quirinale non è più stato disponibile per sfratto esecutivo intimato dal Re, di abitare nella residenza alberghiera di Santa Marta. Che è un po’ come preferire un motel due stelle allo Sheraton. E questo succede dopo secoli in cui i patriarchi delle più importanti famiglie nobiliari europee, in particolare italiane, hanno ammazzato, tramato e violentato coscienze per far diventare un loro discendente cardinale e – hai visto mai – Papa, per poter governare, per poter avere nelle proprie mani il potere ineguagliabile della Chiesa.

Chi sono io per giudicare l’Anticristo?

«Non esiste un Dio cattolico», ha detto un giorno Bergoglio. Ed è vero, ma molti cattolici, prima, non lo sapevano. Tanti anni fa, poco dopo la strage dell’11 settembre, ho passato un’intera serata a discutere con un amico cattolico, per altri versi colto, per spiegargli che il Dio di ebrei, cristiani e mussulmani è lo stesso. Se non fossero arrivate le pizze, ci saremmo accoltellati. Ma il Papa questo non lo deve dire apertamente, altrimenti quelli che non se ne erano accorti potrebbero valutare di passare all’Islam, una religione che, dal punto di vista dell’anno di nascita, è più moderna, e che contiene al suo interno anche Gesù, quale profeta, sebbene di importanza inferiore rispetto a Maometto.

E, invece, Bergoglio se ne frega e con le sue scarpe impolverate, inguardabili rispetto alle scarpette rosse dei suoi predecessori, va in giro sostenendo cose che, per gran parte del Clero, e per molti cattolici integralisti e ortodossi, risultano indigeribili. Ha paragonato la violenza islamica a quella dei quotidiani femminicidi ad opera di cattolici, ha aperto riflessioni sulla pedofilia dei preti, sulla comunione ai divorziati.

Preferisce le periferie del mondo alle metropoli occidentali, non nomina i cardinali che i suoi elettori si aspetterebbero che fossero nominati, giudica chi inquina distruggendo la natura, chi si arricchisce ai danni del prossimo e chi specula sul dolore altrui colpevoli più dei poveri che rubano per fame. Bravo, bravissimo, direte. Fa cose più rispondenti al messaggio di Gesù.

Nient’affatto. Non è bravo per niente, invece. Che credete che i Papi prima di lui non sapessero cosa avesse detto Gesù? Pensate che fossero degli ignoranti?

Per Benedetto i matrimoni gay sono segno della presenza dell’Anticristo, Francesco invece dice: «Chi sono io per giudicare?» Dovevamo capirlo dalle scarpe che Bergoglio non era adatto a fare il Papa

Prendete Papa Ratzinger: chi più dotto di lui, tra i massimi teologi esistenti? Proprio il Pontefice emerito, pochi giorni fa, ha deciso di rifarsi vivo, cercando di mettere fine alla deriva mondana della Chiesa di Bergoglio, paragonando il «matrimonio omosessuale» e l’«aborto» al «potere spirituale dell’Anticristo». Frasi riportate dal suo biografo Peter Seewald nel libro «Benedetto XVI – una vita», appena uscito in Germania. Secondo Ratzinger, «cento anni fa, tutti avrebbero considerato assurdo parlare di un matrimonio omosessuale» mentre oggi «si è scomunicati dalla società» se ci si oppone. Stessa cosa per «l’aborto e la creazione di esseri umani in laboratorio». E, ha aggiunto, «la Chiesa universale deve resistere» a questo «credo anticristiano».

E invece Bergoglio che fa? Dice: «Chi sono io per giudicare un gay?» (dichiarazione di alcuni anni fa). Dimostrando la sua inadeguatezza.

Allora i cardinali prendano esempio da alcuni presidenti delle squadre di calcio che, dopo aver esonerato un allenatore, sostituendolo con uno che poi consegue risultati peggiori, ritornano sui propri passi richiamando in panchina l’allenatore esonerato. Si chiudano in Conclave, i cardinali, e sfruttino la combinazione storica unica di avere due Papi già in servizio rimettendo Ratzinger al suo posto. Così la Chiesa potrà tornare al Medio Evo e non capiterà più che si faccia confusione, e che io debba dar ragione così spesso a un Papa, mio malgrado.

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