La fila giusta in aeroporto: mai stare dietro a donne con stivali borchiati

George Clooney in “Tra le nuvole” (“Up in the air”) è un business man sempre in viaggio, che quindi ha maturato una notevole esperienza in fatto di aeroporti. A un certo punto il protagonista dà consigli sulla fila da scegliere nei controlli di sicurezza, basandosi sulle tipologie di persone presenti in fila e concludendo che la fila da preferire è quella in cui ci sono viaggiatori coreani, sempre rapidi ed efficienti nell’affrontare i controlli.

Si potrebbe pensare che chi viaggia per motivi diversi da quelli di lavoro non abbia particolare fretta e quindi non faccia questo tipo di analisi per accelerare i tempi. Ma io sono napoletano. Contrariamente allo stereotipo del napoletano con approccio filosofico della vita, che apprezza i ritmi lenti e deride chi vive sempre di corsa, il napoletano vero è anche frettoloso, irrequieto e decisamente insofferente a file e semafori.

Chi non è di Napoli forse non sa che quando sei fermo al semaforo rosso (sì, contrariamente alla vulgata, a Napoli si rispetta il rosso), immancabilmente senti il clacson di chi è in coda dietro te appena scatta il verde. Anzi in realtà, dove la visibilità dell’incrocio lo consente, il colpo di clacson parte già quando diventa rosso il semaforo di chi viene dall’altro lato dell’incrocio.

Il napoletano vero (vi assucuro) è frettoloso, irrequieto e decisamente insofferente a file e semafori

Tralascerò l’enorme inventiva di chi cerca qualunque scusa, anche la più improbabile, per guadagnare anche solo un posto in fila alle Poste o dal medico. È una apparente contraddizione, ma in realtà contraddizione non è. La vita è fatta di momenti in cui siamo noi a scegliere cosa fare e di momenti in cui decidono le circostanze. Il napoletano nel suo senso epicureo della vita e nella sua profonda esigenza di libertà vuole essere l’unico a decidere se e quando “perdere tempo”, anche quando si stratta di perdere giusto qualche secondo in più al semaforo o in una fila.

Vera Farmiga e George Clooney in una scena del film “Up in the air”

E qui torniamo ai viaggiatori in coda per passare i controlli di sicurezza in aeroporto. Non importa che stia viaggiando per lavoro, per visitare familiari o per turismo: quando prendo un aereo sono morbosamente attento a scegliere la fila giusta per non perdere tempo in coda e ho quindi anch’io le mie regole basate su osservazione statistica. Restano valide le categorie che in generale vanno evitate in coda: famiglie con bambini, carichi di carrozzini, biberon e altri intrugli semi-liquidi che richiedono ripetuti passaggi al metal detector; persone anziane che immancabilmente ripetono il passaggio più volte perché hanno dimenticato in tasca monete, orologi, bombe a mano, granate…

Al controllo sicurezza, le persone anziane ripetono il passaggio perché dimenticano in tasca monete, orologi, bombe a mano…

Attenzione alle donne con stivali borchiati, che richiedono un ulteriore passaggio, oltre ai tempi per togliere gli stivali e calzare le protezioni in plastica.

La fila ideale è quindi quella con molti giovani, con abbigliamento essenziale, zaino invece del trolley, scarpe da runner: in base alla composizione delle varie file bisognerà fare una media ponderata tra il numero di anziani, donne borchiate e famiglie con bambini e il gioco è fatto. Avrete risparmiato quei 40 secondi che passerete in sala d’attesa ad aspettare la partenza del volo in ritardo di 2 ore…  

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