Cogito ergo Webbo! Cartesio, il dubbio e il Cacciari in TV

Massimo Cacciari è un noto filosofo, docente universitario. Una personalità di rilievo della filosofia italiana. Questo è quello che dicono tutti ed io ci credo, personalmente non sarei all’altezza di esprimere un giudizio sul filosofo Cacciari anche perché, lo ammetto, non ho mai letto un suo libro. Ho visto qualche sua lezione sul web e lo trovo piuttosto noioso e poco coinvolgente, mi trasmette una strana sensazione, come se ad ogni pausa pensasse «io so tutto e voi non sapete niente»: ma mi rendo conto che forse è solo una mia fisima.  Mi ripeto, per quel poco di filosofia che mastico non mi permetterei mai di esprimere un giudizio su questo emerito professore.

Ma esistono due Cacciari, io credo, il filosofo ed il personaggio televisivo. Quest’ultimo ha molto poco di filosofico ma, in compenso, ha come alter ego il Cacciari filosofo. Quando va in televisione parla come “Cacciari in TV” ma si porta dietro anche il “Cacciari prof”. I siparietti con Lilli Gruber sono ormai da antologia, tanti spettatori lo seguono in attesa della scena che ormai è diventata un classico, la minaccia di lasciare lo studio tentando, con fare impacciato, di liberarsi del microfono, magari dimenticando l’auricolare.

I siparietti con Lilli Gruber sono da antologia, gli spettatori attendono che Cacciari minacci di lasciare lo studio tentando, con fare impacciato, di liberarsi del microfono.

Il “Cacciari in TV”, nell’ultimo suo intervento (parlando di vaccini e green pass), ha rivendicato il carattere costitutivo della sua professione: criticare e insinuare dubbi. Le strade della filosofia, d’altronde, sono lastricate di pensatori dubbiosi. “Se dubito esisto” diceva Sant’Agostino, per non parlare del dubbioso più famoso della storia della filosofia: Cartesio. (Meditazioni cartesiane).

René Descartes – Cartesio

Cartesio meditava, ma meditava di fronte ad una stufa (così si racconta), la stufa non interagiva e la legna continuava a bruciare, lo sguardo di Cartesio verso il fulgore della fiamma, il fuoco unico ascoltatore dei dubbi di Cartesio.
Per Cacciari è diverso, il cogito (la meditazione, il pensiero carico di dubbi) ha un supporto, un interlocutore, non è una vera e propria meditazione solitaria, è bensì sostenuto da un fuoco elettronico: il personal computer. «I dubbi sono posti da me e da tanti altri scienziati tacitati, io mi informo, mi informo navigando sul web dalla mattina alla sera!» (M. Cacciari su La7)
Ecco, dalla stufa di Cartesio al computer di Cacciari.
Cogito ergo Webbo!